“ Falla comu voi, ma sempri cucuzza è “
Considerando i precedenti di Fini per tutto ciò che da tempo continua a dire con acredine e, come ampiamente documentato “Coram populo”, con la più classica delle sue sceneggiate durante la direzione del Pdl del 22 aprile u.s. nei riguardi del presidente del Consiglio, credo irreparabile la rottura fra i due e che, per evitare un probabile stallo istituzionale, si debba trovare una soluzione politica che permetta di rispettare il patto con gli elettori. Mettiamoci in testa che se Fini non divorzia è per interesse. Non ha ancora avuto il tempo di organizzarsi, di cercare nuove alleanze e affilare le lame … manca poco che qualche congiurato sia pronto e sono certo che sentiremo presto anche noi il famoso: “ Tu quoque Brute fili mi “….
E’ un gravissimo errore non togliergli il terreno sotto i piedi. Lui lo avrebbe già fatto se non avesse avuto paura di naufragare. Si può essere tanto illusi da sperare in un ravvedimento? “Tolto il dente via il dolore“. Noi elettori capiremmo.
Leggo di un Casini pronto a creare un nuovo partito. Non ce ne sono abbastanza?
“ falla comu voi, ma sempri cucuzza è “. Cucinala come vuoi, ma sempre zucca rimarrà!
Forse una ciambella di salvataggio che un altro noto “salvatore della patria” sta approntando per Fini e compagni.
Il Canto delle sirene per un’altra ammucchiata ….
http://www.agi.it/ – Casini: entro l’anno partito nuovo per riconciliazione e unità.
(AGI) – Roma, 3 mag. – Dunque, ha assicurato, quelle su contatti con Fini o un riavvicinamento con Berlusconi sono "tutte chiacchiere", ha assicurato Casini. "Quello che c’e’ di vero e’ che sto dalla parte degli elettori", ha aggiunto, "noi siamo all’opposizione, un’opposizione seria che non vuole più’ litigi". Perché’, ha insistito, questo "è’ un paese che sta morendo di litigi. Nella maggioranza e nell’opposizione e tra maggioranza e opposizione.
E dietro l’angolo c’e’ la Grecia".
Da qui l’esigenza di un partito nuovo che riprenda i valori dell’unita’."La Romagna si vuol dividere dall’Emilia, una parte del Lazio vuole andare contro Roma… Ma dove finiremo?", ha sottolineato.
Invece, "bisogna fare le riforme, ma bisogna che si passi dalle parole ai fatti. Ci sono le chiacchiere sulle riforme, noi vogliamo i fatti".
Casini ha poi rivendicato di avere da tempo parlato dei rischi di frattura interni al Pdl. "Mi dispiace fare la parte dell’antipatico, ma noi l’avevamo detto", ha sottolineato, "avevamo detto che salendo sul predellino si forma un partito molto particolare, che la Lega sarebbe stato l’arbitro della vita e della morte di questo governo".
Repetita iuvant, tradotta letteralmente, significa "le cose ripetute aiutano".
· Martedì 17 Novembre 2009 – il Giornale – di Alessandro Sallusti Pag.3
LA PARTITA CONTRO IL PREMIER – Ecco il doppio gioco di Fini.
Come presidente della Camera fa il super partes e mette i bastoni tra le ruote alla maggioranza
Ma dietro le quinte tira i fili su governatori e testamento biologico. E fa politica contro il suo partito.
Contro Berlusconi una partita truccata – Il presidente della Camera sfrutta il suo ruolo di arbitro per ostacolare l’azione del governo e cambiare la linea del Pdl – O si dimette e torna a fare politica o applica le regole del gioco: tutte, non solo quelle che piacciono al Quirinale e al Pd.
. . . . . Non ci sono precedenti, in quanto ad ambiguità e invasioni di campo, nella storia dei presidenti della Camera. Se fosse coerente con il suo declamato senso delle istituzioni dovrebbe avere il coraggio di scegliere. O si dimette e torna a fare politica attiva, o resta sulla terza poltrona del Paese a fare l’arbitro e ad applicare le regole. Possibilmente tutte, non solo quelle che piacciono a Napolitano e all’opposizione che stanno portando Silvio Berlusconi diritto sull’orlo del baratro.
· Mercoledì 18 Novembre 2009 – il Giornale – di Vittorio Feltri – pag. 1 – 3
ANNUNCIO DEL PRESIDENTE DEL SENATO – BERLUSCONI DECISO: TUTTI A CASA
. . . Fini rema contro come si evince da una serie di dichiarazioni, e di atti, che sommariamente desideriamo elencare:
1) polemica con Bossi sull’Inno di Mameli;
2) polemica sul ricorso ai decreti legge;
3) polemica sul disegno legge anticrisi;
4) polemica con la Lega sull’immigrazione selvaggia;
5) polemica con il presidente del Consiglio sui regolamenti parlamentari;
6) polemica con il Pdl sulla affermazione leghista alle elezioni e sull’astensionismo nel Sud;
7) polemica sul testamento biologico;
8) polemica con il Cavaliere sulla conduzione (dispotica) del partito;
9) polemica sulla giustizia e sulle inchieste di mafia;
10) polemica sul voto agli immigrati;
11) polemica sul Lodo Alfano («bisogna rispettare le sentenze della Consulta»);
12) polemica sulla candidatura di Cosentino («non è possibile»);
13) polemica sulla prescrizione breve.
· Mercoledì 2 Dicembre 2009 – il Giornale – di Vittorio Macioce – pag. 1 – 3
LA VERITA IN UN FUORI ONDA, ULTIMATUM DI BERLUSCONI – FINI S’E TRADITO, CHIARISCA O SI DIMETTA
Il presidente della Camera sorpreso a parlar male del premier con un magistrato. E a rivelare cose sui pentiti che non avrebbe neppure dovuto sapere. Il Cavaliere: «Poi dice che non complotta…». Nel Pdl monta la rabbia.
. . . . .La giornalista che collabora con il quotidiano Il Centro intanto non spegne i microfoni e registra tutto. Ieri vengono pubblicati i «fuori onda», non tutti, una parte viene tagliata, per non compromettere
troppo il presidente della Camera. È qui che diventa tutto chiaro. Fini dice in privato cose che in pubblico nega. Fini sa cose che non dovrebbe sapere. La questione Mancino è inedita, perfino per la procura di Palermo. Lo sanno solo a Firenze, che ha sì trasmesso in Sicilia i verbali di «’U tignoso », ma coprendo i nomi dei politici con gli omissis. Come fa Gianfranco a conoscere queste carte, questi verbali? E cos’altro ha saputo? Omissis .
. . . . . È corretto che l’arbitro di Montecitorio sbirci, per trarne un vantaggio politico, tra le carte segrete dei magistrati? Che sport è? Che democrazia è? Qualcuno dirà che questa è la politica.
Fini pensa al suo futuro. Ci sta. Ma qualche volta bisogna avere il coraggio della chiarezza.
È meglio buttare subito la maschera. Altrimenti si sta lì, mezzo e mezzo, bagnandosi nell’ambiguità, come una quinta colonna,come un’ombra, come uno di cui non ci si può fidare. Si rischia di passare per lanciatori di coltelli,alla schiena. Cambiare partito è lecito, fare il pesce in barile o, peggio, complottare molto meno. Cancella tutto: le idee, le battaglie, i valori, le scorribande fuori porta. Tutto potrebbe essere letto con una sola chiave: l’opportunismo. Ed è un peccato.
· Giovedì 3 Dicembre 2009 – il Giornale – Di Vittorio Feltri – pagg 1-3
IL PREMIER SCARICA FINI DOPO IL FUORI ONDA – BERLUSCONI: NON VOGLIO PIU VEDERLO
I nodi che avevamo denunciato due mesi fa sono venuti al pettine. Il presidente della Camera è ormai
una zavorra che ostacola il governo del Paese. E i primi a chiedergli di farsi da parte sono proprio i suoi elettori.
· I PASSI FALSI DI GIANFRANCO
Silvio, ora liberati dalla zavorra Fini – Tra il presidente della Camera e il premier c’è ormai una frattura insanabile. L’ex leader di An non digerisce Berlusconi, il quale dice che non lo vuole più vedere. Ma così non si può governare…
· Mercoledì 2 Dicembre 2009 – il Giornale – di Vittorio Macioce. – pag. 3
IL PASSO FALSO DI GIANFRANCO – Fini si è tradito: adesso vuoti il sacco.
Il presidente della Camera beccato a denigrare il Cavaliere con un magistrato. E a rivelare informazioni sulle indagini che non avrebbe nemmeno dovuto sapere. L’ora della verità è arrivata: cambiare partito è lecito, ma complottare no.
Questo il contesto del «fuori onda»: il presidente della Camera è ospite a Pescara, il 6 novembre scorso, della giornata conclusiva del premio «Paolo Borsellino» dedicato alle vittime di mafia.
Al suo fianco, al tavolo dei relatori, c’è il procuratore Nicola Trifuoggi.
Il «fuori onda» «A Silvio ho detto: statte quieto. Per lui il consenso è immunità»
Fini mentre interviene il pm Nino Di Matteo (sostituto procuratore alla Direzione Antimafia di Palermo, con il collega Antonio Ingroia sta raccogliendo le Dichiarazioni di Massimo Ciancimino sulla presunta trattativa avvenuta tra Cosa nostra e Stato. È anche il pm del processo Mori):
. . . . . . . . .
· Fini: "Il riscontro delle dichiarazioni di Spatuzza (ndr il pentito Gaspare Spatuzza)… speriamo che lo facciano con uno scrupolo tale da… perché è una bomba atomica"
Trifuoggi: "Assolutamente si… non ci si può permettere un errore neanche minimo"
· Fini: "Si perché non sarebbe solo un errore giudiziario, è una tale bomba che… lei lo saprà .. Spatuzza parla apertamente di Mancino, che è stato ministro degli Interni, e di … (ndr Berlusconi?) uno è vice presidente del CSM e l’altro è il Presidente del Consiglio…"
Trifuoggi: "Pare che basti, no"
· Fini: "Pare che basti"
Trifuoggi: "Però comunque si devono fare queste indagini"
· Fini: "E ci mancherebbe altro"
· Fini: "No ma lui, l’uomo confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di… qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo… magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento… siccome è eletto dal popolo…
Trifuoggi: "E’ nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l’imperatore romano"
· Fini: "Ma io gliel’ho detto… confonde la leadership con la monarchia assoluta…. poi in privato gli ho detto… ricordati che gli hanno tagliato la testa a… quindi statte quieto"
http://www.atuttadestra.net/?p=12210 28 aprile 2010, 13:00
Santanché: Fini ha un gemello, i due si chiariscano le idee.
Roma – Gianfranco Fini “ha un fratello gemello tutto dialogo e sentimenti, così affezionato al partito, al premier e al governo da fare invidia a Denis Verdini”, secondo Daniela Santanché, che ironizza così sulle posizioni assunte via via dal presidente della Camera.
Secondo Santanché “i due Fini dovrebbero parlarsi un po di più e chiarirsi le idee visto che il secondo riconosce la leadership ‘alta’ e carismatica del Cavaliere e il primo invece in un celebre fuori onda aspettava speranzoso la scossa delle rivelazioni del pentito Spatuzza (’una bomba atomica’) ricordando che ai sovrani ammalati di consenso popolare finisce sempre che il popolo gli taglia la testa (e poi, guarda caso, è arrivato Tartaglia e tutti a prendersela solo con Di Pietro)”.
“Confesso, mi sarebbe piaciuto conoscere il gemello di Fini ai tempi della mia militanza dentro Alleanza nazionale – afferma in una lettera sul ‘Corriere della sera’ la sottosegretario dall’Attuazione del programma – chissà dove se ne stava nascosto quando bastava un sopracciglio inarcato del Capo o un aggettivo sulle colonne del ‘Secolo’ per vedersi piombare addosso un embargo che nemmeno a Cuba. E scoprirsi allontanati dalla sera alla mattina da ogni incarico di partito e se il Capo lo incontravi al ristorante, capace di farsi venire il torcicollo pur di evitare il fastidio di ricambiare un saluto”. (Apcom)
Fini: «Non divorzio ma chiedo rispetto»- Rivistaeuropea
Fini: «Non divorzio ma chiedo rispetto». ReplyGrecia, PoliticaApril 29th, 2010admin.
Polemica sulle scuse in ritardo di Berlusconi dopo gli attacchi del … rivistaeuropea.com/fini-«non-divorzio-ma-chiedo-rispetto»/
Bocchino: vi faremo sudare su ogni voto – il Giornale – 11 ore fa
Il braccio destro di Fini minaccia il Pdl ma il presidente della Camera gli conferma piena solidarietà: "Dimissionato senza una ragione, ha lavorato bene». …
Il braccio destro di Fini minaccia il Pdl ma il presidente della Camera gli conferma piena solidarietà: "Dimissionato senza una ragione, ha lavorato bene».
Poi prova il dietrofront: "Un errore far credere che in Italia c’è una dittatura". Il premier: "Le discussioni non fermano le riforme"
· Il Presidente della Camera suggerisce moderazione. "Evitare di … Italiainformazioni
· Bocchino: ”Epurato da Berlusconi”, Fini: ”Ha tutta la mia … Il Salvagente
Bocchino, la difesa di Fini: La Stampa